Sport, musica e solidarietà: il progetto “Azzurrini” aiuta i bambini con disabilità

Sabato 11 marzo al Teatro Menotti la presentazione di un progetto pilota nato per favorire l’inclusione sociale di bambini con fragilità. Un bell’evento di beneficenza in musica con ospiti anche Beppe Bergomi e Gianluca Zambrotta

i saranno anche i campioni del mondo Gianluca Zambrotta e Giuseppe Bergomi al pomeriggio solidale organizzato sabato 11 marzo al Teatro Menotti (via Ciro Menotti 11, dalle 15, donazioni consigliate 10/25 euro). L’occasione è la presentazione del progetto “Azzurrini” dell’associazione milanese YouSport, un’iniziativa di inclusione sociale che mira ad avvicinare allo sport i ragazzi affetti da disabilità cognitive e nello spettro dell’autismo.

«La musica rende eccezionale ciò che il destino ha voluto debole»: con i due calciatori e la giornalista-moderatrice Anna Billò, sul palco a partire dalle ore 15 ci sarà anche l’orchestra sinfonica Allegro Moderato, cooperativa sociale che si rivolge a persone con fragilità, promuovendone una formazione musicale capace di sviluppare energie e competenze emotive e relazionali.

Il progetto “Azzurrini” – anche se il colore delle loro maglie è arancione – nasce dall’incontro tra due realtà: le associazioni YouSport e la Azzurrini Academy di Como, nata per promuovere l’attività sportiva tra i ragazzi con disabilità cognitive grazie all’ausilio di nuove tecnologie come mind robot, video in 3D, realtà aumentata e riprese con droni. D’altronde non sono un mistero i benefici che l’attività fisica può apportare alle persone affette da disabilità, fisica e mentale. L’ha confermato anche una ricerca condotta dall’Istat nel 2019: lo sport contribuisce allo sviluppo delle relazioni sociali con un positivo effetto riabilitativo sulla salute. Eppure neanche il 10 per cento delle persone con disabilità in Italia pratica sport, contro quasi il 40 per cento del resto della popolazione.

È proprio questo il senso del nuovo progetto di YouSport: scendere in campo per superare l’idea di diversità come barriera. Da qui nasce l’idea di una pratica calcistica inclusiva, che si pone l’obiettivo di contribuire al miglioramento delle condizioni psico-fisiche dei ragazzi, rafforzandone, consapevolezza, autostima, condizioni di salute e promuovendo la costruzione di un’identità di gruppo.

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